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374 | Sogno di una notte d'estate |
glio morire accanto a voi, non qui, sola, non sola, per carità, portatemi con voi.
E la disgraziata scivolò dalla sedia a terra, cadendogli ginocchioni davanti, con la testa convulsa fra le mani.
— Luisa, Luisa, che fate? — gridò lui, vivamente, cercando di sollevarla.
— No, no, resterò qui, sino a che mi avrete fatto questa grazia — diss’ella, resistendo.
— Luisa, ve ne scongiuro, voi mi fate disperare.... — E la sollevò sorreggendola, aiutandola a risedersi: ella lo guardò supplichevole.
— Ditemi la parola — mormorò abbattuta.
Egli capì che l’ora era giunta.
— Non posso, Luisa.
— Perchè non potete?
— Non posso tenervi nè come moglie, nè come amante.
— A me non importa della mia riputazione: vi voglio bene, voglio venir con voi.
— Non posso.
— Ma perchè?