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Sogno di una notte d'estate 363


lei, calmandosi dolcemente, come se una speranza le rinascesse nel cuore.

— Se è vero che mi vuoi bene, devi farmi una promessa....

— Prometto.

— .... Di esser buona, di non piangere, di ascoltare con pazienza, con rassegnazione.

— Prometto — mormorò lei.

— Senti, senti — riprese lui, tenendole le mani, guardandola, sempre negli occhi — te lo debbo ripetere, tu fai male ad amarmi: io non merito questo tesoro così prezioso, della tua giovinezza, del tuo cuore, io sono un uomo senza gioventù, senz’entusiasmo e senza illusioni. Io so tutto, io ho conosciuto tutto, io ho cento anni come Faust e non vi è più Margherita che possa farmi ringiovanire. Io sono un uomo morto, Luisa. Perchè ti sei innamorata di me?

— Così — diss’ella, con la voce monotona della disperazione.

— Senza una ragione?

— Così.

— Non basta, Luisa....