Pagina:Serao - Le amanti.djvu/371


Sogno di una notte d'estate 361


E, levando il capo, con la santa audacia della passione, gli disse:

— Non ve ne andate: io vi voglio bene.

— Io non merito il vostro bene, cara; fate male a volermene.

— Non posso fare diversamente; vi voglio bene, non ve ne andate.

— Io sono stanco e vecchio, e laggiù il dovere mi chiama.

— Non m’importa: se non potete restare, verrò con voi.

— Cara Luisa, voi perdete la testa, figliuola mia....

— Sì, sì, è da quella notte che l’ho perduta — ella rispose con aria smarrita.

— Da quale notte? — chiese lui, inconsciamente.

Ma si pentì subito. Presa da un impeto di disperazione, essa scoppiò in singhiozzi, torcendosi le mani, battendo la testa sulla scrivania, gridando fra il pianto:

— Oh Dio.... egli ha tutto dimenticato.... Signore, Signore, egli ha potuto dimenticare.... Oh Dio mio, ha dimenticato, ha dimenticato....

Sgomento innanzi all’opera che egli

     Serao. Le amanti. 46