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Sogno di una notte d'estate | 339 |
— Bugia, bugia! Bisogna esser felici, bisogna avere il cuore di bronzo! Di bronzo, cara mia bella!
— Non importa, meglio averlo aperto a ogni tenerezza — replicò con la forza del suo innocente animo.
— Vi preparate un brutto avvenire, Luisa, — disse lui, glacialmente.
— Non importa — ella ribattè, per la terza volta, con il supremo coraggio dei cuori buoni.
Ed era così bella della sua gioventù, del suo candore, della sua abnegazione, così bella per sè, e per quello che confusamente ma fortemente sentiva, tanto nobile abbandono, tanto alto sacrificio da lei traspariva, che egli si arrestò, un po’ smarrito, ammirando quella creatura semplice e sana, che si gittava nel precipizio a occhi chiusi, sorridendo.