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320 Sogno di una notte d'estate


mentre attraversavano l’ampio portone. Una risata, però, che aveva qualche soverchio trillo nervoso.

— Non volete saperne? — disse lui, seriamente, fermandosi, sul marciapiede. — Non è mica una cattiva offerta. Sono vecchio, io, ma sono sempre un buon figliuolo: ho viaggiato, vi posso raccontare delle storielle interessanti.... pensateci bene....

— Sì.... sì.... combineremo, un giorno o l’altro — e la fanciulla voltò la faccia in là, per non farsi scorgere.

Massimo e Luisa scendevano per via Gennaro Serra incontrando una quantità di gente che saliva e scendeva, ondeggiando, a coppie, a gruppi, a crocchi, a file, con la mollezza estiva della folla napoletana. Malgrado che fossero le dieci, molte botteghe erano ancora aperte e illuminate: non vi si lavorava; delle donne in giacchettina bianca prendevano il fresco sulla porta, chiacchierando, e dall’Egiziaca veniva un suono di chitarre e di mandolini. La birreria Dreher, sotto i marmorei portici di San Francesco di