adornamento artistico contrastava con la semplicità e anche con la volgarità del resto dei mobili. Adele Cima non aveva mai voluto fumare; anzi il fumo della sigaretta e dei sigari di Paolo Spada, dei suoi amici, le dava gran fastidio. Si forzò a imparare: ebbe tre o quattro emicranie feroci, accompagnate dal mal di stomaco, ma fumò. Soltanto si scolorava come una morta, fumando: e faceva sforzi enormi per esser disinvolta. Non aveva mai bevuto liquori, con un disgusto tutto borghese: ella provò il cognac, e siccome aveva inteso parlare del gin, come di un liquore singolare, assaggiò anche quello. Paolo Spada, malgrado le sue profonde distrazioni, i suoi egoistici assorbimenti, notò a poco a poco tutte queste fittizie manifestazioni di bizzarria: e il sorriso con cui le accoglieva, aveva della bontà compassionevole. Due o tre volte, egli rise della goffaggine di Adele Cima: ed ella fu colpita da quel riso come da una pugnalata. Una sera, quando più ella era stata tentata di essere eccentrica e raffinata, e quando meno vi era riescita, quan-