Pagina:Serao - Le amanti.djvu/289


L'amante sciocca 279


con lei! Quante volte in quelle eterne veglie, in cui ella aspettava che Paolo Spada si levasse dal tavolino e, chiamandola, le dicesse che era ora di riposarsi, quante volte ella posò il libro, pallida, disgustata, avvelenata, sentendo di essere giunta troppo tardi, quando già la vita aveva detto tutto al suo amante! Quante volte ella si sentì inutile, inutile a quest’uomo, adesso più che mai, adesso che conosceva o che le pareva di conoscere tutto il passato, e come pensò, spesso, che sarebbe stato meglio liberarlo della sua sciocca presenza! Le si ripeteva, nell’anima, fatidicamente, l’impressione della prima visita, quando aveva trovato le fotografie delle altre amanti e aveva tanto sofferto: perchè non era fuggita via, in quel giorno? Pure, un accanimento la teneva, di legger tutto, di saper tutto. Involontariamente, qualche parte del suo segreto le sfuggiva:

— Perchè hai fatto morire quel povero Attilio Venturi? — ella chiese un giorno, al suo amante.

— Attilio Venturi? Chi?