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L'amante sciocca | 271 |
— Mi piaci come sei, Paolo.
— Ma saresti più felice con un medico, m’immagino: felicissima, con un ufficiale di cavalleria: arcifelicissima, con un impiegato, Adele.
— No, no, no — esclamò lei, disperatamente — non posso esser felice che con te. — Temo.... temo che tu sia infelice.... sono così incapace di capirti....
— Non vi è bisogno, che tu mi capisca — soggiunse lui — nessuna donna capisce mai un uomo e viceversa. Io sono perfettamente felice, del resto, con te che non mi capisci: te lo assicuro. Amami e basta.
Infatti, in quell’amore, così quieto e così uniforme, in quel sentimento rudimentale che di nessun altro si addoppiava e si facea difficile, in quell’espansione semplice quotidiana, senza grandi scene tragiche come senza troppo fini scene di commedia, in quella bontà costante e suadente, in quell’affetto dove mancava qualunque sorta di enigma, egli trovava l’ambiente migliore per il suo spirito stanco e per il suo cuore disgustato di eccen-