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L'amante sciocca 267


Spada, dell’amore. Forse, egli era stanco di lei e non glielo diceva per gentilezza d’animo; forse, questo suo amore che era niente altro che amore, offerto con tanto abbandono, ma con tanta monotonia, aveva già nauseato Paolo; forse egli pensava a quelle sue donne così raffinate, così squisite, che lo amavano in una forma complicata e straordinaria, che gli scrivevano quei pacchi di lettere da lui conservate preziosamente, da lui spesso rilette, spesso giacenti in confusione sul tavolino da scrivere — talvolta, egli si serviva di quei documenti per la sua storia d’amore — mentre ella non aveva mai osato di scrivergli un biglietto, temendo di commettere degli errori di grammatica e di ortografia; forse, egli già ne aveva trovata un’altra.... ella era così sciocca, così infelicemente sciocca! Con cura, ella nascondeva i suoi sospetti, per non torturarlo, giacchè ella gli risparmiava, amorosamente, qualunque puntura; ma, senza volerlo, trapelavano.

— Anche oggi, sei così triste, Paolo?

— Anche oggi.