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264 L'amante sciocca


Attentissima, ella non batteva palpebra. Pure, quest’attenzione non gli bastava:

— Tu, non mi ascolti?

— T’ascolto.

— Hai l’aria distratta.

— Non è così. Leggi.

Paolo riprendeva la lettura. Si arrestava, per vedere se sul volto di Adele Cima passasse qualche impressione: e la vedea mutar di colore. In verità, era quella voce dell’amante, quella esaltazione, il rombo della lettura, che la commovevano.

— Ti piace? Ti piace?

— Moltissimo.

— Dici sul serio?

— Sul serio.

— Non già perchè mi vuoi bene?

— Non so: mi piace.

Egli finiva la lettura, entusiasmato.

— Ti piace?

— È bellissimo.

— Sì, credo di aver fatto una cosa buona — diceva lui, già un po’ smontato.

— Quante cartelle ne hai scritte? — domandava Adele, dando un’occhiata obbliqua al manoscritto.