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L'amante sciocca 243


le piacevano punto: e sorrideva a lui, con quel luminoso sorriso dove ella trasfondeva tutta la sua adorazione per Paolo. A furia di dominarsi, ella aveva quasi finito per amare il fegato d’oca di Strasburgo, e per tollerare il caviale: ma non le riesciva di sopportare il roseo salmone, di cui egli era così ghiotto, pranzando solo con quello, talvolta, e con una tazza di tè. Egli capiva perfettamente lo stordimento di Adele, e ne godeva, e ogni volta che l’amore compiva un’altra di queste sorprese e un altro di questi miracoli, egli aveva un senso di trionfo nel suo animo. Non solo egli era riconoscente ad Adele Cima, che essendo una povera cara scema, cercava di seguirlo in tutte le naturali anomalie della vita delle persone di talento, ma le era anche grato che, malgrado lo stupore, malgrado l’impressione cattiva, ella restasse quel che era, così tenera, così adorabile nella sua adorazione per lui. Egli pensava:

— Ella non ama questa cosa: ama me, però: e per questo si sforza di amare la