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222 L'amante sciocca


paresse fatta apposta, egli si trovava innanzi a un enigma fisiologico e psicologico. In fondo, alcune di queste donne erano forse semplici, o meno complicate: ma appena elevatesi all’onore di essere amate da Paolo Spada e di amare Paolo Spada, subito vi era in loro, come per magica influenza, un annodarsi di pensieri, d’idee, di sentimenti, un ravvolgersi di circostanze e di fatti, un concentrarsi di veli e di ombre, per cui pareva che cangiassero di natura. Freddamente furibondo per l’inganno, Paolo Spada rodeva il freno di un giogo spirituale e sensuale, che lo opprimeva con una monotonia scorante. Quando veniva la liberazione, quando, cioè, l’amore finiva, egli giurava di essere più cauto, più sagace in un’altra prova.

Così, a furia di sagacia, di cautela, di gelida pazienza, egli aveva ritrovata in Adele Cima la donna semplice, a cui il suo cuore stanco e disfatto anelava. Oh egli l’aveva sottoposta a una quantità di prove, la giovane donna, dai belli e lunghi capelli castani che si ammassavano