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Tramontando il sole 187


Certi giorni, dopo un’assenza di una settimana, le appariva innanzi quietissimo, avendo l’aria di non vedere che ella era disfatta dall’attesa, non dando nessuna scusa alla sua mancanza. Un dialogo freddo si stabiliva fra loro due: le labbra di lei fremevano leggiermente, perchè reprimevano lo sdegno: egli non capiva ciò e dopo un’ora trascorsa, così, in uno strazio fine e pur terribile, egli si levava per andarsene:

— Vieni domani? — ella diceva, a occhi bassi, pallida come uno spettro,

— Non so.

— Dopodomani, allora?

— Non ti saprei dire: ho delle faccende noiose da sbrigare.

— Ah! — diceva lei, senz’altro, sentendosi morire.

— Ti scriverò, quando posso venire.

— Va bene.

E lentamente lo seguiva, mentre si avviava alla porta: gli porgeva una mano gelida ed immota. Talvolta, egli le chiedeva:

— Che hai?