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150 Tramontando il sole


delle scuse magre, per colorire la sua assenza: ma ella lo vedeva molto confuso. Dietro il pretesto di un impegno dimenticato, di un ostacolo improvviso, il freddo istinto della vanità intravedeva il combattimento del cuore di Giovanni; ed ella se ne compiaceva, dimenticando il suo nobile divisamento di amare Giovanni, senza domandargli il ricambio. Alla terza sera, ella lo aspettò dietro i cristalli del balcone; più nervosa, più triste, più esaltata che mai, ella finì per aprire il balcone, malgrado il freddo della serata. Ebbene, all’ora indicata, ella lo vide giungere frettolosamente, a capo basso, fermarsi due minuti sotto il portone, ed uscire di nuovo, lentamente allontanandosi. Non aveva avuto la forza di salire. Era un gran freddo nell’aria, quella sera: ma ella rientrò con le guancie brucianti. E l’indomani non gli fece nessun rimprovero. Sentiva che Giovanni aveva subìto una tortura segreta.

Egli venne, al quarto appuntamento, quando ella non lo aspettava più, alle dieci e mezzo, invece che alle nove. Il