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142 | Tramontando il sole |
terna l’avvertì di non mettersi a questo periglioso passo, nelle sue condizioni, alla sua età, con un uomo come Giovanni Serra: e se talvolta, un nero presentimento la colpì, a traverso le esaltazioni del suo entusiasmo, se il negro presentimento le susurrò che ella si avviava a un errore anche più fatale e anche più irrimediabile degli altri, ella ebbe il cenno disperato di coloro che sono ebbri di sacrificio.
Giovanni non l’amava più: è vero. Che importava? Il suo cuore di donna che ella aveva sentito morto, duro come una pietra, per tanti anni, dentro il suo petto, ardeva di un sentimento dove tutto era elemento di ardore, il rimorso, il rimpianto, la pietà, la tenerezza, il bisogno di devozione, il bisogno di darsi, il bisogno di abbandonarsi. Che importava che Giovanni Serra non l’amasse più? Ella voleva amarlo così profondamente, così piamente, con tanto completo abbandono di ogni amor proprio e di ogni orgoglio, con tanto perfetto oblio di ogni vanità e di ogni altro istinto mediocre umano, che tutto il dolore pas-