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La grande fiamma | 5 |
bre, col petto sollevato da affannosi sospiri come i febbricitanti, ella abbruciava di passione per l’assente, per il lontano: nè le sue labbra convulse osavano pronunziarne il dolce nome, temendo che le fatali sillabe pronunziate in quel silenzio, in quella solitudine, rivelassero a tutto il mondo il suo segreto. Sopra un fondo di fiamma, nella sua fantasia che vampeggiava, ella vedeva scritte le sillabe divoratrici di quel nome, in lettere nere e vive, talvolta immobili, talvolta confondentisi in una bizzarra danza; ma non osava pronunziare quelle sillabe seduttrici; temeva di struggersi, dicendole; temeva di morire di dolcezza, pronunziandole.
Quell’entrata così vibrante di febbre appassionata, nelle prime ore della notte, si ripeteva due o tre volte; pareva che ella si assopisse in un soave abbruciamento di sangue, in un seguirsi di fiammeggianti visioni, dove talvolta, accanto al nome adorato, si veniva a delineare vagamente un fiero profilo maschile, dove uno sguardo superbo e amoroso lampeg-