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134 | Tramontando il sole |
e di disprezzo contro questa Clara tanto colpevole, e rispondeva, duramente:
— Io sono stata sempre cattivissima.
— Chi sa.... — mormorava lui, nella semplice clemenza del suo animo — chi sa per quali strane ragioni....
— Non v’illudete, Giovanni: per nessuna misteriosa ragione. Non vi fate di me una figura romantica. Io ero civetta, volgare e cattiva come l’ultima delle donne, ecco tutto.
— No, no, cara donna, non vi avvilite così — soggiungeva lui, colpito dai più bizzarri sentimenti, in contraddizione — io non voglio che vi avviliate. Forse, io fui ingiusto: forse, sono ingiusto ancora adesso. Chi soffre, chi ama, è così facilmente ingiusto.
— Voi siete il più onesto e il più buono fra gli uomini — ella rispondeva, con gli occhi velati dalle lacrime.
Tacevano. Spesso, in quel periodo acuto di reminiscenze, mentre Giovanni si lasciava andare alla immensa consolazione di parlare del suo amore passato, egli intravedeva confusamente, in queste te-