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118 | Tramontando il sole |
concluse egli, più freddamente, essendo giunto quasi a vincere la sua emozione.
Così camminarono in silenzio verso la casa di Clara. Ella andava a capo basso, sentendo di avere errato ancora, di avere inutilmente violato la fierezza del proprio cuore, mostrandone il segreto dolore, a un uomo che non poteva avere pietà di lei: sentendo di avere nuovamente offeso quel cuore che era stato così intieramente suo e che ora non aveva più forza pel desiderio, avendone solo per la dignità. Più amaro crebbe in lei il rimpianto, comprendendo di essere passata accanto all’amore, alla devozione, alla dedizione più completa, senza accorgersene, abbandonando alla solitudine, all’angoscia questo cuore inutilmente devoto e inutilmente affezionato. Era troppo tardi, oramai, anche per far risorgere in questo cuore una mite affezione: troppo tardi, per ridare a questo cuore la bella luce della fiducia. Due volte, quasi fosse sola, ella fece un piccolo cenno definitivo, con la mano aperta che pendeva lungo la gonna e le cui dita pareva avessero lasciato andare un