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di checchina 89


In questo stato di cose, con l’esaltamento della fantasia nella notte, con l’assoluta mancanza di volontà nel giorno, venne il venerdì mattina. Ella non aveva deciso niente. Alle quattro doveva andare, poichè gli aveva detto di sì, quando egli l’aveva baciata. Come, in che modo non sapeva. Quella mattina, più che mai, Toto le parve strillone, collerico, taccagno: voleva lasciare due lire e cinquanta per la spesa, con la scusa che non aveva altri spiccioli. Quando Susanna ricordò al padrone che, essendo venerdì, doveva lasciare altri venticinque soldi per la lavandaia che avrebbe portato i panni dal bucato, ne venne una lite, fra la serva e il padrone. Toto era seccato, era sec-