ora, forse, ci si metterà, andando piano per non dare nell’occhio. A fare il giro lungo, per il Pozzetto, per il Corso, per san Marcello, ci sarebbe voluto mezz’ora; tanta gente è sempre per il Corso, che vi urta, che vi ferma, che vi fa inciampare, che vi fa ritardare. Meglio andare per le strade interne. E con la lucidità di visione dei cervelli che la veglia notturna esalta, ella si vedeva partire di casa, alle quattro, sorridendo un poco per la burletta che faceva a Toto e a Susanna, la serva che si vantava di essere tanto furba, camminando piano, piano, guardando le botteghe, il dolciere Pesoli in via della Stamperia, il cartolaio sulla piazza di Trevi, le colombelle