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di checchina | 59 |
— Ma pure, dimmelo, Toto — supplicò lei.
— Ti sta male, ti sta male, ecco tutto, giacchè vuoi la verità. Era meglio l’altro.
Ella si tolse lestamente di capo quel berretto strano e ne staccò la piuma.
— Ora non è tempo di far cotesto, Checca — esclamò il dottore, con la sua grossa voce — ora si mangia.
A tavola, mentre Toto tagliava il lesso rassegnato, Checchina gli disse del mazzo di fiori, come per caso, guardando nel piatto.
— Già, tutti compagni questi nobili — rispose il medico — tutti a un modo. Gli date un pranzo che vi costa su per giù un trentacinque li-