cina Susanna grattava la tavola con un grosso coltello, per raschiarne l’unto. Quel rumore monotono, continuo, finì con lo scuoterla, col darle animo. Qualche cosa bisognava fare. Si mise a frugare nel cassetto dell’armadio, fra i vecchi fiori artificiali dai petali sgualciti, fra le piumette rôse dai tarli, fra i rotoletti di straccetti. Vi era una cappottina di raso nero, di due anni prima; la forma era troppo alta, sulle pieghe il raso mostrava la trama di cotone, non vi erano nè fiori nè piume. Ma scucendola, questa cappottina, e rifacendola, nascondendo le pieghe consunte, mettendovi la piuma del cappello rotondo, che si poteva arricciare con le forbici, ne po-