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22 la virtù

da un cliente, una forma di cacio, un salame, qualche cestino di frutta. Anche, per lasciare quelle tre lire, Toto borbottava; e Susanna, in cucina, giurava nel nome di Santorsola, patrona di tutte le vergini, che non ci si arrivava, non ci si arrivava, e i beccai erano tanti cani e i fruttaroli tanti ladri di strada. Come avrebbe fatto per chiedere a Toto tutti questi quattrini, pel pranzo del marchese? Giusto aveva prestato le sei lire, risparmiate a furia di stenti, a quella sventata di Isolina: con sei lire qualche cosa si poteva fare... — e a quest’ultimo pensiero, arrossì, ricordandosi.

Poi si alzò, andò in cucina e stette a guardare, distratta, Susanna che