Pagina:Serao - La virtù di Checchina, Catania, Giannotta, 1884.djvu/125


di checchina 115


— Dove sei stata?

— Da Isolina.

— E che fa?

— Niente: non vi era.

— Ci potrai tornare.

— Già.

— Io sono stato all’ospedale: poco da fare, una lussazione, una gamba rotta, null’altro. Ne ho profittato per andare sino al Caffè di Roma, sai, al Corso, per vedere, se ci fosse il marchese d’Aragona...

— Con la pioggia sei andato?

— Avevo l’ombrello. M’ero ricordato che il marchese d’Aragona mi aveva detto che pranzava qualche volta a quel caffè. Ho preso un caffè: accidenti, costa cinque soldi e uno di mancia al cameriere, che ha an-