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68 la mano tagliata.


ghiera esciva più ardente dalle sue labbra come se ella volesse strappare l’aiuto, il sussidio, a quella smorta immagine di donna.

— Mamma, se sei viva, vieni a me, vieni a soccorrermi: se sei morta, mamma, mamma mia, invoca Iddio per me! —

E, a un tratto, nell’ardore di quella preghiera, a Rachele Cabib parve che quel ritratto scolorito avesse uno sguardo vivo, negli occhi: parve che su quella bellissima e pallida bocca fiorisse un sorriso vivo. E parve, proprio le parve, che una voce, una voce udita altra volta, non una voce propriamente, ma un soffio, a lei noto, di voce, le dicesse:

— Eccomi. —

La fanciulla gittò un grido e cadde riversa, svenuta.


III.

la ricerca nell’ombra.

Nei piccoli avvisi del giornale La Tribuna del giorno ventisette gennaio, fra una casa da affittare e un professore di lingua francese che domandava degli alunni, era apparso questo annunzio:


«Quel signore che ha dimenticato o perduto un oggetto nel treno viaggiante fra Napoli e Roma, il ventiquattro gennaio, in partenza alle due e cinquantacinque, se vuol riavere ciò che ha smarrito si diriga all’Hôtel d’Europe, piazza di Spagna, dove, dando i necessari connotati, gli sarà restituito l’oggetto.»


Questo avviso fu portato anche dal Popolo Romano e dalla Italie, in francese: per quattro o cinque giorni esso fu ripetuto in tutti i giornali. Ma