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devozione di un cuore innamorato? Mentre lo yacht attraversava rapidamente l’Oceano, ed il tempo in sui primi giorni fu bello, noi potemmo conoscerci e le nostre anime fecero un cammino assai più rapido della macchina, che ci conduceva attraverso le verdi acque.

«Ella, infine, era una donna ancora giovane, e quindici anni di carcere, di solitudine, di esaltazione, non eran giunti a fiaccare la sua salute, nè a consumare la sua beltà. Ella mi pareva bellissima. Tutto il mistero, che avvolgeva la sua esistenza e che troverete narrato nella lettera di Marcus Henner e in quella che essa scrisse a sua figlia Rachele Cabib, mi fu da lei narrato, nelle lunghe sere, quando noi, approdati nel piccolo porto di Scheveningen, vi riparammo contro le furie invernali dell’Oceano. Ah, Ranieri, ella mi ha amato, con un ultimo e pallido amore crepuscolare, ma così pieno di dolcezza e di languore, così fatto di ultimi impeti verso una maggiore gioia, che tanto tempo le era stata contesa, un amore così fatto di malinconica voluttà, di rimpianto, di rammarico per la bella giovinezza perduta, che giammai, se ancora molti anni debbono pesare sul mio capo, giammai io ne potrò dimenticare un sol momento di dolorosa e profonda ebbrezza! Quella donna, Ranieri, era al crepuscolo della sua vita d’amore; ma volle darsi a questo estremo fatto sentimentale, giacchè per quindici anni ella era vissuta sotto l’incubo dell’amore di un mostro. Per quindici anni, ella aveva lottato contro l’amore di costui, nel sogno e nella vita; perchè questa frase piena di ombra vi sia spiegata, leggete la lettera, ove Marcus Henner confessa il suo segreto. Ella aveva detto no, per quindici anni, e l’uomo che era abituato a piegare sotto la forza della suggestione le anime più indomite, non era giunto a vincere la frale volontà di una povera donna, che