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la mano tagliata. 339


mento di delirio, raccomandandosi a Rachele Cabib, che non voleva si mettesse il suo nome sulla sua lapide, perchè ella era sparita dal mondo, e voleva che non fosse ritrovata neppure la sua tomba. Questo desiderio della infelice era stato comunicato alla madre superiora; ma, purtroppo, costei aveva tentato invano di sottrarre quel nome alla probabile curiosità di chi vi aveva interesse. Ancora una volta la legge veniva a combattere un mistico desiderio! Fu dovuta rendere la dichiarazione di morte al vice-sindaco del quartiere Montecalvario, dal medico, che caratterizzò: morte per aneurisma: e i registri dello stato civile portarono segnate nei decessi del quartiere Montecalvario queste parole: Clara Henner, di anni trentotto.

VI.

il segreto di marcus henner.

La fine di marzo empiva di fiori i colli napoletani, quando, in un mattino già tiepido, il cameriere dell’albergo bussò alla porta di Ranieri Lambertini, e gli annunziò che un signore in sala di lettura chiedeva di parlargli.

— Chi è questo signore? — domandò il conte, che, dal giorno in cui era stato mortalmente ferito, era sempre diffidente.

— Non ha voluto dirmi il suo nome.

— Glielo avete chiesto?

— Sì, Eccellenza.

— E non ha voluto dirvelo?

— Ha detto: il mio nome non direbbe nulla al conte Ranieri Lambertini, è inutile che io gli mandi la carta da visita.

— E allora gli direte che io non posso riceverlo. —