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la mano tagliata. | 185 |
— Moltissimo.
— Ami solo me?
— Solo te.
— Ti piaccio?
— Mi piaci.
— Non mi vedi brutto, vecchio, deforme, laido?
— No....
— Ti sembro bello, giovane, robusto, elegante?
— Sì.
— Vuoi solo me, è vero? — disse lui.
Di nuovo, una espressione di orribile sofferenza si dipinse sul viso di Maria: e Marcus Henner digrignò i denti dalla rabbia.
— Vuoi me? — le ripetè.
Ella tacque. Funereo silenzio! Egli comprese che quella vita si poteva spezzare, forse, in quel sonno, ma non piegarsi al furore della sua volontà.
— Dimmi che mi ami, — replicò.
— Ti amo, — disse lei.
— Per sempre?
— Per sempre.
— Devi adorarmi.
— Ti adoro.
— Dammi un bacio, — comandò lui.
Un sussulto nervoso attraversò tutto il corpo di Maria che parve si ribellasse a quell’ordine.
— Dammi un bacio, — egli comandò, parlandole nel volto, applicandole le mani alle tempie.
Ma, invece di veder tornare la calma su quel corpo, dei lunghi fremiti convulsi lo contorsero.
— Dio, Dio, anche nel sonno! — gridò Marcus Henner, mostrando i pugni al cielo.
Ma riprese l’opera di fascinazione, furibondo, deciso a vincere quella resistenza che oltrepassava i limiti ordinari; deciso a spezzare quella volontà. Con gli occhi fissi su quel volto, alitandole in viso, stringendole le tempie, egli le ripetè:
— Dammi un bacio. —