Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
la mano tagliata. | 129 |
rinnegare il vostro Dio? — chiese Marcus Henner, con voce tremante di collera impotente.
— Dio si è rivelato a me, direttamente, — ella disse, congiungendo le mani, come ispirata.
— Follìe, follìe! — gridò Henner.
— Tuo padre ti proibisce, intendi, ti proibisce, questa vergogna! — urlò il vecchio.
— Sì; ma mia madre me lo consiglia.
— Tua madre? Tua madre? — esclamò il vecchio, sogguardando Marcus Henner.
Costui chinò gli occhi, tacendo.
— Mia madre mi ha detto di farmi cristiana, per salvarmi da costui, — disse Rachele Cabib, appuntando il suo dito verso Henner.
— Tua madre è morta.
— Io non credo che sia morta, — replicò la fanciulla, mentre Marcus Henner curvava la testa sul petto.
— È morta, è morta.
— Ella mi ha parlato, in sogno....
— Parlato?
— Una notte, io l’ho vista presso il mio letto, — riprese la fanciulla, con voce lenta e monotona, come se raccontasse questo fatto a sè stessa. — Io la vedo spesso, così....
— Visioni.... — disse Marcus Henner, che era stato preso da un tremito visibile.
— Io la vedo spesso. Ella è alta, vestita di bianco, tutta quanta, con un viso ancora fresco e giovanile, con certi grandi occhi neri, teneri, fieri e tristi.... — e la voce della fanciulla pareva parlasse come in sogno.
I due si guardarono, con una cera profondamente sgomenta.
— Mi parla, talvolta: la sua voce è pura, è dolce, è affascinante. Mi dice delle cose amorose. Io l’ascolto, e prego, durante il sogno, che il sogno duri.... —