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84 La Conquista di Roma

La toletta era collocata nel vano del balcone; anche qui le tende di merletto che uscivano da un panneggiamento di tela a stampa, fondo nero a grandi rose azzurre e gialle. E il lusso della stanza era, sul letto, un piumino di cotone di Cava, color tabacco, lavorato all’ago lungo, con sopra tanti arabeschi di lana multicolori. La catinella e la brocca erano nascoste in un angolo fatto dal canterano, senz’asciugamano, senz’acqua.

«E il prezzo?» domandò l’onorevole Sangiorgio.

«Ottanta lire al mese... anticipate», fischiò la flebile del sor Alessandro, mentre si grattava un gelone.

«E il servizio?»

«Vi è la serva: rifà il letto, spazza, spazzola i vestiti e lustra le scarpe. Otto lire al mese..., anticipate», e respirò profondamente, passandosi una mano sui capelli, che sembravano tirati a pulimento di mogano.

«É caro... ottantotto lire».

Il sor Alessendro tacque, non trovandosi forse il fiato necessario a una discussione, o non volendo sciuparlo. Quando stavano per uscire dal-