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458 | La Conquista di Roma |
forme umane dello spirito e del cuore sono egoistiche e chieggono grandi sacrifizi...»
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«Qual’è il desiderio di donn’Angelica?» chiese brevemente Sangiorgio, riscotendosi dalla lunga meditazione in cui era stato immerso.
«Che voi partiate da Roma, Sangiorgio,» rispose don Silvio.
«Partirò. Per molto tempo?»
«Pel maggior tempo che vi è possibile.»
«Darò le mie dimissioni. Potrò rivedere donn’Angelica? Non ho in questo momento neppure l’ombra del cattivo pensiero, domandando ciò.»
«Ella desidera non vedervi.»
«Bene. Le potrò scrivere, almeno?»
«Ella vi prega di risparmiarla: intenderete il suo riserbo.»
«Ditemi, Don Silvio, in nome di Dio, per questa ora che è la più dura della mia vita, non siete voi che la costringete a tutto questo? È ella libera?»
«Ve lo giuro, figliuol mio, ella è libera,» disse