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La Conquista di Roma | 435 |
le grandi cose; a quella necessità di sfogo, che butta tante donne sui gradini di un confessionale, che crea tante amicizie fittizie con altre donne, che fa loro ricercare un confidente anche in un uomo, nulla curandosi dell’effetto di queste confidenze.
Quanto ella aveva da dire, ella ridotta a un continuo silenzio, dalle preoccupazioni politiche, dall’età, dal natural carattere ironico di don Silvio! Quanto ella aveva da dire, ella a cui la posizione di suo marito proibiva di legarsi in amicizia con nessuna donna del suo mondo! Ed ecco, ella aveva trovato un confidente, il migliore dei confidenti, sempre felice di ascoltarla, sempre pronto a darle ragione, sempre disposto a compatirla, sempre disposto ad ammirarla, sentendo nelle sue parole il suono e il motto, il senso aperto e la intenzione, quello che essa diceva e quello che essa pensava; egli era l’interprete migliore, quello che le donne cercano, l’uomo che tutto vuol sapere, la cui curiosità è insaziabile, che intende tutto, che è indulgente per tutti i piccoli torti, che trasforma e glorifica le più piccole virtù, che fa di una parola una