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La Conquista di Roma 155

sentimentali, pronti a impietosirsi a tutte le disgrazie, senza cercare di porvi rimedio; di tutti i deputati economisti, con vaghi ideali di socialismo agrario. Questo discorso, che in altra occasione sarebbe passato come uno squarcio qualunque di letteratura, assumeva oggi una grande importanza: trionfavano con Sangiorgio i modesti e intelligenti deputati di Basilicata, che una strana fatalità teneva sempre lontani dal potere; trionfavano tutti gli avvocati, a cui par solo debba spettare il regno parlamentare; trionfavano tutti i meridionali, in genere, a cui è sempre un po’ lesinato il successo. La Camera, infine, in certe ore di bontà, presa da un abbandono amoroso quasi femminile, si compiace a questi battesimi pieni di superbia e pieni di dolcezza.

Ogni minuto, la porta a cristalli della sala terrena, N. 9, in Via della Missione, si schiudeva per lasciar passare una nuova persona. Quelli che erano già nella sala, seduti sui divanetti, o in piedi, rivolgevano al nuovo venuto una occhiata astiosa: colui che entrava, frettoloso e freddoloso, andava diviato al grande banco che divide in due la sala terrena, prendeva una piccola scheda, vi