Pagina:Serao - L'infedele.djvu/93

86 l'infedele


serena della felicità. Ah non dovea più giungere, Luisa, coi suoi piedini, trottanti nelle sue scarpette, col suo bel volto dietro la sottile veletta, ma che importa, egli l’aspettava ancora, egli l’aspettava sempre, egli l’amava ed era suo!

Il suo squilibrio si faceva più grande, come il tempo passava. La solitudine di quelle tristi giornate di autunno, in quella bruttissima casa vuota, l’aggirarsi sempre in quelle stanze deserte e sonore, il non uscir mai, il fuggire ogni contatto umano, creavano a Paolo Herz un ambiente strano, ma pur confacente alla sua allucinazione sentimentale. Privato di ogni spettacolo umano e di ogni sua seduzione, distratto da ogni cosa che questo segreto, taciturno a-