Pagina:Serao - L'infedele.djvu/64


l'infedele 57


e che egli era un suo prigioniero per la vita e per la morte, era tardi, era troppo tardi. Sentì il peso del ferro, ai polsi, ma non più il vigore per iscuoterlo. Atroce scoperta e atroce giornata! Ella era stata, in quel giorno, assolutamente perfida, assolutamente cattiva, con lui: e invano egli aveva voluto, sorridendo, diradare questa mala volontà perversa che animava Luisa Cima. Il piccolo idolo giapponese, ridendo di un crudel riso, mostrava i suoi dentini minuti e le pallide gengive, crollava la testina, scuoteva le spalle e diventava anche più malvagia. Paolo Herz ebbe un moto d’ira, il primo. Partì da quella casa, pensando che ella non lo avrebbe richiamato. No. Cantic-