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a nessuna di queste cose: quando gliele dicono, non le capisce: quando gliele ripetono, si sforza per comprendere, ma finisce per seccarsi ed esce in un discorso qualunque. Non bisogna dunque lasciarsi ingannare dalle inflessioni malinconiche della sua voce, quando tramonta il sole: dalle lacrime che velano i suoi grandi occhi, quando vede uno spettacolo pietoso: da certe furtive strette di mano, quando ode un bel discorso eloquente: da certi segni di croce che ella fa, quando lampeggia e tuona. Bisogna pensare sovra ogni altra cosa che ella è una donna fatta per l’amore, che ella è buonina, ma che è anche un poco stupida. Per aggiungere un ultimo tratto, Chérie è quasi sempre al-