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questo amore; si burlavano di Carlo, ne ridevano e aumentavano il ribrezzo che egli aveva per lei. La fuggiva, ella lo raggiungeva; la scacciava, ella ritornava; la ingiurava, ella piangeva, ma non si guariva. Una ossessione. Una notte ella si fece trovare nella sua stanza e per sei ore, otto ore, lo tenne sotto le preghiere, le minaccie, i singhiozzi, i gridi di un amor desolato, disperato: ella fu volta a volta, volgare e sublime, grottesca e nobilissima, orribile a vedersi e trasfigurata dalla passione; a un certo punto, ella sciolse i suoi capelli, la sola bellezza che possedesse, e in un impeto di follia, li tagliò. Invano egli tentò strapparle le forbici, le afferrò le mani, si ferì; ella seguitò a tagliare, cieca, per-