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fedeltà rigorosa, una passione sempre eguale, il denaro, i viaggi, non arrivarono a fare di Mimì, l’amante di Carlo, l’innamorata di Carlo. Periodo febbrile, morboso, della sua esistenza: male atroce di cui aveva sofferto e di cui, ogni tanto, soffriva ancora, non per la donna, che aveva obliata, ma per l’amore che era stato respinto, offeso, ferito mortalmente. Le ferite dolgono pure quando sono guarite.

Il secondo cassetto superiore, a sinistra, nell’antica scrivania di Carlo, contiene un altro piccolo museo amoroso. Sono i ricordi delle donne che hanno amato il curioso signore.

Il primo, fra essi, è un crocifisso di argento, oscurato dagli anni e come consunto dai mistici baci di