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zig-zag 229


avevano bagnato il fine tessuto, erano state versate per l’altro.

Il terzo ricordo, fra quelli delle donne che egli aveva amate, era un ritratto, una fotografia grande, sbiadita, con una dedica i cui caratteri anche si erano scolorati. Rappresentava una donna di un ventotto anni, forse, dalla fisonomia capricciosa e seducente: certi grandi occhi con le ciglia molto lunghe: un nasino troppo piccolo: una bocca ridente: una massa di capelli bruni, ondulati. Era vestita in un costume bizzarro, da ballo mascherato, cioè trifoglio: aveva una gonnella un po’ corta, di raso bianco, su cui era applicato un gran trifoglio di velluto nero: sul bustino di raso bianco, sul petto, era ricamato un