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seguitato a vivere accanto a Beatrice, portandole notizie dell’amante lontano, leggendole le sue lettere, leggendo il giornale di questo amore che ella scriveva, piamente, con una fedeltà cristallina, inebriandosi di amore non corrisposto, ribevendo le proprie lacrime, soffocando ogni singhiozzo, reprimendo ogni pallore rivelatore, pur di poter tenere quel posto preferito di confidente. A un tratto, gli ostacoli fra Beatrice e il suo lontano amico erano caduti: la parte del curioso signore era finita: si sentì soverchio, inutile: si strappò allo spettacolo dei due ricongiunti, felici. Quando aveva chiesto quel fazzolettino? Una sera in cui ella aveva pianto per il dolore dell’assenza: le lacrime che