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la vita lo ha condotto altrove. La creatura prescelta intimamente dall’anima sua, ha avuto qualche vago presentimento di questa probabile elezione: ha atteso lungamente e vanamente il segno reale: ma ha finito per stancarsi e ha dato il suo cuore e la sua vita ad altri. Paolo Herz sa di aver perduto per sempre l’occasione di essere onestamente felice: ma il suo rammarico non è nè acuto, nè grande, nè continuo. Invece, la libertà di cui dispone ampiamente, è una delle maggiori gioie della sua esistenza, nè egli commette l’errore di gusto di lagnarsi, mai, delle ore solinghe, mai egli invoca borghesemente le dolcezze familiari, nella sua vita. Forse, nel matrimonio più perfetto, con la persona che