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l'infedele | 153 |
— Ma io dovrò vivere, pensare, agire, Chérie, comprendi questo? Io sono inetto a ciò, adesso.
— Non ti capisco — ella mormorò, chinando gli occhi. — Ma qualunque paese sarà migliore di questo.
— Io non posso amarti! — gridò Paolo vincendo la sua ripugnanza a dire una cosa atroce.
Ella lo guardò: sorrise appena: poi disse, con quel suo tono di mistero, che facea parere molto più profonde le cose che ella dicea.
— Chi lo sa!
— Chérie, io sono un infame e un inetto!
— Paolo, Paolo, taci... tu esalti i tuoi nervi... tu aumenti il tuo turbamento...
— Chi tradisce, è un infame,