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l'infedele 125


seta molle e opaca, una vestaglia a forma di tunica, le cui ampie maniche si rovesciavano, lasciando le braccia nude sino alle spalle. Non un anello nelle perfette mani, incrociate dietro la testa. Ella lo salutò, egli era pallidissimo: pallidissimo.

VII.

Chérie dormiva, fra la bionda aureola dei suoi capelli, un po’ diffusi sul guanciale: la lampada veneziana, presa da un palazzo ducale, ardeva ancora nei suoi foschi vetri di un verde oscuro, quando già il sole era alto. Dormiva, quietamente, con la bocca un po’ schiusa e umida, sui denti bianchi e brillanti. In piedi, presso il gran letto