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108 l'infedele


— Quello che è scritto, è scritto — e si levò, portando negli occhi il desiderio di quella giovinezza, di quella bellezza.

Mutamente, con dolcezza, ella si sciolse da quel tentativo di abbraccio.

— Perchè no, perchè no? — egli domandò, con ansia, con tristezza.

— Così — ella disse, con una smorfietta graziosa.

— Se ho scritto!

— Tanto meglio.

— Siete voi una volgare civetta, Chérie?

— Non so... non mi pare. Sono civetta molto, questo è certo.

— Io vi domandavo un po’ di cuore, mia cara!

— Malato?