Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
102 | per monaca |
abati, — spiegò lei; — li ho lasciati a metà. Mamma era furiosa; al solito, l’ho lasciata verde. Eccomi qua, per l’accompagnamento funebre.
— Sei più graziosa dell’usato; — mormorò Chiarina, ridendo.
— Sfido io! Non era meglio che morisse, Olga, anzichè prendere questo mascalzone di Massimo?
— Le ragazze preferiscono sempre il maritarsi al morire; anche tu, Anna.
— Anche io, naturalmente: ma, non mi sono ancora innamorata di un istrione. —
Chiarina continuò a sorridere, malgrado la malignità di Anna: ma non disse nulla.
— Perchè ti è tanto antipatico Massimo? — chiese Eva ad Anna.
— Non me ne parlare: è un vizioso freddo e ostinato. Figurati che ha passato tutta questa notte in una bisca, a giuocare, e stamane era in ritardo di un’ora pel matrimonio religioso: Olga ha pianto durante tutta la messa.
— Chissà se è vero, della bisca; — disse Eva.
— Caspita! Vi era anche tuo fratello!
— Non credo.... — disse Eva, impallidendo.
— Come, non credi? Ha anche perduto sette od ottomila lire.
— Aveva promesso di non giuocare più; — mormorò Eva.
— Domandalo dunque a Tecla, con cui sono venuta e che si è fermata fuori a comprale un libro. —
Tecla era venuta anche lei con una giacchetta di