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Giustino Morelli 43


e che ciò gli produsse un dolore grandissimo.

Grandissimo! Egli era sempre la cara anima che mi adorava in ogni pensiero e in ogni sentimento, che vibrava a ogni vibrazione mia, che per un miracolo sentimentale aveva fatta sua la vita del mio cuore, che non divideva ma assorbiva tutte le mie sofferenze, che non solo asciugava ma faceva inaridire le mie lacrime, che mi dava la pace e la serenità: sempre il Giustino Morelli che mi aveva aiutato a vivere, che, ancora, in tutti i momenti, era il mio sostegno e la mia guida. Ma oltre questi, per lui non vi era che dolore intimo e represso, non vi era che la rassegnazione a un fatto necessario, fatale, e immensamente triste. I convegni che rassomigliavano agli antichi, austeri e nobili, con la lieve carezza delle sue labbra sulla mia mano, erano un sollievo per lui, lo vedevo: mentre i convegni della passione a cui lo spingeva la voce di un amore diverso, lo affascinavano e gli facevano male, un male orribile, il male del so-