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38 | L'imperfetto amante |
— Allora, non mi vuoi bene.
— Anna, te ne voglio infinitamente.
— Non è vero. Se me ne volessi, verresti da me. Vieni domani, vieni....
— Anna, non posso.
— Non mi ami, non mi ami! Se mi amassi, vorresti vedermi sempre.
— Io so amarti anche da lontano.
— Senza soffrire della lontananza?
— Senza soffrire.
— Avendo un’altra amante, allora? — arrivavo a dire, io, esasperata.
— Non commettere sacrilegio, cara. Io non adoro che te.
— Così, a traverso le sfere, come le stelle?
— Così — replicava lui, con tanta nobiltà, che io mi riteneva subito la più volgare fra le donne.
In quel tempo, per mia colpa, dunque — più tardi, poi, intesi che era per colpa di Giustino Morelli — io finii per intorbidare la sorgente di ogni mia consolazione. Mentre prima ogni sua tenerezza mi sembrava una ricca parte fattami dal destino, e ne ringraziavo questo destino,