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Miss Geraldina | 243 |
erano ridicoli; grandi, ridicolissimi: non si trovava una forma che le andasse, senza sfigurarla troppo. Miss Geraldina aveva finito col portare una cuffia in velo nero come le portano le vecchie nonne. Aveva da tempo rinunziato a tutti gli ornamenti, fiori, piume, nodi di nastro, gioielli, spilloni: poichè tutte queste cose minute ed eleganti erano sproporzionate a quell’adipe. Così non poteva portare gli stivalini bizzarri, dalla suola inarcata, dal tacco svelto: non ci si reggeva sopra, e portava le scarpe di panno, molto forti, a doppia suola e senza tacco. Così non poteva infilare quelle dita simili a salsicciotti nei guanti di seta, di camoscio, di capretto, poichè li faceva crepare su tutte le cuciture; invece portava i mezzi guanti di filo nero, quei mezzi guanti borghesi che servono a deformare la mano.
Naturalmente miss Geraldina non andava mai al ballo, poichè sarebbe stato buffo, solamente l’immaginare quella massa in giro per un waltzer. Buffo e spaventoso. Non potendo usare altra acconciatura che il suo sacco di lana nera, ella