suo appartamento, in quella notte strana, ed era una visione della sua fantasia, l’averla vista accanto a sè, come nelle migliori sere della loro passione; forse, Maria non aveva pronunziata, con la sua voce, quella parola vicino al suo orecchio, ed era un inganno del suo udito, quel suono lusinghiero. Che importava, però, il fatto materiale? L’appello vi era stato, l’appello sentimentale di un’anima languente d’amore, l’appello lontano a cui la volontà ardente dell’amore dà tanta forza, che l’altra anima lo sente, a traverso il tempo e a traverso lo spazio, come se la persona e la voce fossero presenti. Talvolta, nel felice tempo del loro amore, questo legame fra le loro anime e fra i loro sensi, li aveva colpiti coi più bizzarri fenomeni di contemporaneità spirituale: talvolta, l’uno aveva intuito il muto desiderio dell’altro, essendo lontano: talvolta, l’uno aveva obbedito alla volontà dell’altro, senza conoscerla. Il metallo delle loro anime, troppo spesso si fondeva insieme, nel rovente crogiuolo dell’amore, perchè i due metalli si dividessero, dopo, perfettamente.