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206 Il convegno


be potuto: egli non poteva che toglierle l’asprezza, cullandola, tenendola chiusa in sè, preziosamente chiusa, e carezzandola, e dandole il beveraggio che fa sonnecchiare, che fa dormire, ma che non può togliere il senso e il sentimento. Colui che ha un dolore fisico, intollerabile, finisce per ricorrere alla morfina: egli sa bene che la morfina non è la morte del dolore: egli sa bene che il dolore rimane, quietato, ma esistente, ma vivo, ma pronto a trafiggere: pure, la morfina è il sonno molle dove la potenza del male si attutisce. Paolo sentiva, in fondo al suo spirito, dormire questo spasimo, e, già debole innanzi alle furibonde e mordenti sofferenze dell’abbandono, tentava di non risvegliarlo, che quando gli era impossibile di vincere sè stesso. Ma se, in una giornata, egli si procurava qualche ora di torpore spirituale, andando fra la gente, parlando, fumando, fingendo di vivere, fingendo di fare tutto quello che fa la gente che vive, bastava il più piccolo incidente, perchè il suo dolore uscisse vividamente dal sopore e gli schiantasse il